Olivetti: il design che ha modellato il nostro sguardo

Come macchine da scrivere, computer e pubblicità hanno trasformato la memoria visiva e l’immaginario collettivo

C’è un momento in cui ci si accorge che alcuni oggetti hanno cambiato il modo in cui guardiamo il mondo. Per me, è stato scoprire la storia di Adriano Olivetti e dei suoi progetti: dalle macchine da scrivere Lettera 22 e Valentine, al Programma 101, primo personal computer, fino alle biblioteche che concepiva come luoghi di crescita culturale e sociale.

Olivetti non era un semplice imprenditore: era un visionario che sapeva che il design può educare lo sguardo, influenzare l’immaginario collettivo e trasformare l’esperienza quotidiana. La sua attenzione alla forma, ai dettagli e alla funzionalità ha creato oggetti che restano impressi, capaci di raccontare un’epoca ma anche di influenzare ancora oggi il nostro modo di leggere, guardare e percepire.

Pensateci: quante pubblicità, loghi o layout grafici moderni nascono ancora oggi da un approccio simile a quello di Olivetti? Il design, se fatto con cura, non passa inosservato: diventa memoria visiva, insegnamento silenzioso e ispirazione.

Se vuoi approfondire

  • 📖 Libri: Olivetti. Una storia breve di Paolo Bricco; Design Italiano: Olivetti e oltre.

  • 🎥 Documentari: Olivetti, una storia di libertà (RAIplay).

  • 🎙 Podcast: “Design Addicted”, episodio sulle icone del design italiano.

  • 📰 Articoli: dossier su Domus e Artribune dedicati a Olivetti e alla cultura visual.

Pezzi iconici da scoprire

  • Lettera 22: la macchina da scrivere che ha scritto la storia della scrittura portatile.

  • Valentine: il rosso intenso progettato da Sottsass, che unisce design e desiderio di possesso.

  • Programma 101: il primo personal computer, capace di coniugare funzionalità e estetica.

Luoghi, mostre ed eventi

  • Milano: l’ADI Design Museum ospita esposizioni su Olivetti e il design italiano, ideali per chi vuole approfondire.

  • Ivrea: la città Olivetti, patrimonio UNESCO, per passeggiare tra architetture industriali che parlano di innovazione e comunità.

  • Venezia: lo store Olivetti FAI a Piazza San Marco, piccolo scrigno architettonico progettato da Carlo Scarpa, perfetto per immergersi nella storia del brand.


Olivetti ci insegna che il design non è mai neutro: modella la memoria, crea emozioni e influenza il nostro sguardo anche decenni dopo. La domanda è: quanti oggetti o esperienze quotidiane riusciranno oggi a lasciare un segno così indelebile nella nostra memoria visiva, come facevano allora le creazioni Olivetti?

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Valerio Berruti a Palazzo Reale di Milano: