Valerio Berruti a Palazzo Reale di Milano:

More than kids, quando l’arte ci costringe a guardare dentro di noi.

Visitare una mostra al Palazzo Reale di Milano non è mai un’esperienza qualsiasi. Non lo è stata, soprattutto, entrando nelle sale dedicate a Valerio Berruti, artista capace di trasformare la delicatezza dell’infanzia in una lente potentissima per leggere il nostro presente.

La prima installazione che accoglie i visitatori è A Safe Place, un dittico in vetroresina e cemento. Bambini che nuotano con un salvagente, sospesi come in una piscina invisibile. Ma la prospettiva è ribaltata: quello che per molti rimanda ai giochi estivi diventa, per chi affronta il mare in cerca di salvezza, il simbolo della sopravvivenza. È in questo punto che capisci che non sarà un’esposizione “mordi e fuggi”: la mostra chiede tempo, silenzio, metabolizzazione.

L’arte di Valerio Berruti: tra infanzia e migrazione

Berruti lavora spesso con materiali grezzi – cemento, resine, pigmenti – e figure infantili essenziali, quasi archetipiche. La sua poetica è un continuo intreccio tra leggerezza e dolore, tra gioco e responsabilità.

Un esempio è Nel nome del padre, installazione in cui il rapporto tra generazioni si carica di un’intensità quasi sacra. Non c’è mai retorica: i bambini raffigurati dall’artista sono enigmatici, sospesi in uno spazio che ci costringe a riflettere sul nostro ruolo di adulti.

Non è un caso che molti critici parlino del suo lavoro come di un invito alla cultura visuale: non guardare e basta, ma imparare a dare senso alle immagini, a “digerirle”, come scrive Francesco Dondina in Civiltà dello sguardo.

Perché vedere la mostra di Valerio Berruti al Palazzo Reale

  • Un tema urgente: la migrazione, raccontata attraverso l’innocenza dell’infanzia.

  • Un linguaggio universale: l’arte figurativa di Berruti arriva a tutti, senza bisogno di filtri.

  • Un’occasione unica: Palazzo Reale è uno dei luoghi più iconici di Milano, e ospita mostre che restano impresse nella memoria.

Tips di viaggio: cosa fare intorno al Palazzo Reale

  • Prima della mostra: fai una colazione lenta da Cova Montenapoleone (storica pasticceria milanese) o un caffè da Marchesi 1824, entrambi a pochi passi dal centro.

  • Dopo la mostra: concediti una passeggiata in via Torino fino alla Libreria 121+ Corraini, una perla per chi ama libri d’arte, design e illustrazione.

  • Se vuoi fermarti a pranzo/cena: prova Trattoria Torre di Pisa, un classico milanese autentico, oppure Pavé, per chi preferisce un’atmosfera più giovane e creativa.

In questo modo la visita non resta confinata a un paio d’ore di museo, ma diventa una piccola avventura urbana da ricordare.

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